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L'annuncio è stato dato dalla Corte Suprema di Pechino.
Il no della Cina alla pirateria informatica si tinge di morte. La Corte suprema di Pechino ha infatti annunciato nei giorno scorsi che chiunque sia riconosciuto colpevole di aver rubato e poi divulgato in rete documenti di stato può essere punito con la pena capitale o è comunque passibile di condanna da 10 anni fino all’ergastolo. La notizia è stata diffusa dall’agenzia “Nuova Cina” Che i "successori" di Mao Tse-tung avessero sviluppato nei confronti della Rete un atteggiamento di tipo “repressivo”, si era capito. I fatti, del resto, lo confermano. Nei mesi scorsi il governo di Pechino aveva addirittura promosso una campagna per combattere “l’uso criminale di Internet”. Tutto questo proprio nel momento di maggiore boom della Rete nel paese, della maggior diffusione di Internet soprattutto tra i giovani. I dati parlano chiaro: se alla fine del 1999 i navigatori erano appena 8.9 milioni, a dicembre 2000 avevano raggiunto la soglia dei 22 milioni.

Maria Elena Pistuddi

Quando un uomo porta dei fiori alla sua donna senza motivo, ....un motivo c'è.

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